Chi siamo
L’Istituto Comprensivo “A. Maiuri” di Napoli si trova nel cuore del quartiere Vomero – Arenella, tra Piazza Medaglie D’oro e Piazza Immacolata, nei pressi dell’Ospedale “Santobono”, in una zona ben collegata ai quartieri limitrofi, tramite metropolitana e altri servizi di trasporti urbani. E’ costituito da due plessi: La Scuola Secondaria di Primo grado, in via Mosca 43, parte integrante di un edificio costruito negli anni 70. Ha un ingresso indipendente rispetto al resto dell’edificio ed un’uscita di emergenza attraverso le scale del palazzo. Gli ambienti sono distribuiti su quattro livelli ed hanno un‟altezza di tre metri. La scuola è dotata di impianto di videosorveglianza. Il Plesso “Silvia Ruotolo” comprende la Scuola per l’Infanzia e Scuola Primaria e si trova in via Nuvolo (Convento dell’ Immacolata). Tutte le aule sono ubicate al piano terra. La scuola ha un ingresso indipendente dal resto dell’edificio e un’uscita di sicurezza.
Sezioni e orario per ordine di scuola:
Infanzia: 4 sezioni con servizio refezione
Dalle 8:00 alle 16:00 dal lunedì al venerdì .
Sabato: festivo
Scuola Primaria: Classi: I(A- B) – II (A-B) – III (A) III (A) – IV (A-B)-V (A-B)
Dalle ore 8:00 alle ore 13:48 dal lunedì al venerdì .
Sabato: festivo
Secondaria di primo grado: A -B -C – D – E – F – G -H dalle 8:00 alle 14:00 dal lunedì al venerdì .
Sabato: festivo
AMEDEO MAIURI
Una vita dedicata all’archeologia e al Museo Nazionale di Napoli.
Presentazione del Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli al libro “Amedeo Maiuri Una vita per l’archeologia”.
Breve biografia di A. Maiuri, il grande archeologo che “scoprì” Pompei.
Amedeo Maiuri è uno dei maggiori archeologi del Novecento. Laureatosi a Roma in filologia bizantina, approda all’archeologia quasi per caso. Vive a Creta al fianco di un grande maestro di epigrafia e antichità greche, Federico Halbherr, che gli apre i vasti orizzonti dell’antica cultura mediterranea. A capo della Missione archeologica con competenza sulle isole del Dodecaneso diventate italiane, operò nell’area egea compiendovi interessanti scoperte, stroncando il traffico clandestino di oggetti archeologici, istituendo a Rodi un Museo ricco di oggetti non riguardanti solo l’archeologia.
Maiuri si caratterizza come archeologo che”vive” l’archeologia. Più che descrivere monumenti colloquia con gli antichi entra nell’intimità delle loro case e della loro psicologia. A Pompei più che altrove trova un mondo che gli è subito congeniale: mercanti, magistrati, ladri, ambulanti, usurai, ricchi di nobiltà provinciale, affaristi di turno, speculatori di ogni tipo, donne imprenditrici. Di molti rievoca ritratti molto suggestivi, alcuni indimenticabili. Il suo approccio con l’antichità non esclude i grandi spiriti del passato: Livio, Petronio, Virgilio. Con loro il dialogo si arricchisce di straordinari apporti culturali. Vive l’esperienza amara della guerra, con le bombe sganciate anche suCapri, Pompei. Dalle macerie della sua abitazione napoletana recupera con fatica libri, carte di lavori incorso. Ferito durante un bombardamento mentre in bicicletta percorreva da Pompei la strada per Napoli,vive nel Museo momenti angosciosi delle “Quattro Giornate”. Dopo la guerra Maiuri fu nominato, dal Governo Badoglio, reggente della Direzione che già governava, e che continuò a tenere fino ai 75 anni. Dal 1936 tenne la cattedra di Antichità Pompeiane ed Ercolanesi all’Università degli Studi di Napoli Federico II, e dal 1951 al 1956 quella di Storia Romana all’Istituto Suor Orsola Benincasa.
Il plesso della Scuola Primaria e dell’Infanzia dell’I.C. Maiuri è intitolato a Silvia Ruotolo.
Silvia Ruotolo (Napoli, 18 gennaio 1958 – Napoli, 11 giugno 1977) è stata una donna italiana vittima innocente della Camorra.
Silvia Ruotolo, 39 anni, fu assassinata l’11 giugno del 1997 a Napoli, mentre tornava nella sua casa di salita Arenella, nel quartiere Arenella, dopo essere andata a prendere a scuola il figlio Francesco, di 5 anni. A guardarla dal balcone c’era Alessandra, la figlia di 10 anni.
Il commando di camorra che sparò all’impazzata aveva come obiettivo un affiliato ad un clan camorristico. Furono sparati quaranta proiettili che, oltre ad uccidere l’obiettivo, raggiunsero Silvia Ruotolo – che era in strada con il figlio – alla tempia, uccidendola sul colpo.
L’assassinio di Silvia Ruotolo ebbe grande risalto mediatico e contribuì alla crescita della consapevolezza sulla gravità del fenomeno camorristico.